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Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

254908
Saltini, Guglielmo Enrico 19 occorrenze
  • 1862
  • Le Monnier
  • Firenze
  • critica d'arte
  • UNIFI
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Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

CACIALLI di Firenze (n. 1770, m. 6 ottobre 1828) dimostrò anch’esso col fatto quanto giovassero a bene operare gl’insegnamenti del suo illustre

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Il conte LUIGI CAMBRAY DIGNY fiorentino (n. 1779, morto 22 febbraio 1843) fu anch’esso della bella scuola. D’ingegno pronto e fatto sicuro dai buoni

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febbraio 4844) ebbe anch’esso ingegno volto a ben fare, come lo prova la costruzione del pubblico macello fatta in patria nel 4835, e quella del

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1791, m. 27 marzo 1859) fu anch’esso valentissimo architetto e ingegnere. Costretto il padre suo dalle politiche vicende de’ tempi a lasciare la patria

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metropoli. Ma per quanto non mancasse lo Spinazzi di sapere e di gusto, per quanto conoscesse a maraviglia il meccanismo dell’arte, educato anch’esso ai

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fu in poco tempo ripetuta dall’artista quattro volte, e bene otto il fanciullo; che poi gettato in gesso a sodisfare il desiderio di tutti, vedi anch

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incompiuto un Giotto fanciullo che disegna la pecora, opera anch’essa modellata con grazia e non comune sapere. — PIETRO FRECCIA di Castel Nuovo di

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eternare la bella ricordanza del bonificamento di quelle desolate Maremme. — LORENZO NENCINI fiorentino (n. 10 gennaio 1806) è anch’esso scultore di

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Firenze e alla scuola toscana, la quale, spero non vorrà negarmelo alcuno, tiene anch’oggi il primato sopra d’ogni altra italica. Non chiediamo già

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FRANCESCO CALENZUOLI fiorentino anch’esso (n. 4769, m. 46 marzo 4847), fu allievo del Susini, che lo prese seco di quindici anni, quando avuto l

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studio della zootomia e della filologia fu sua cura principale. E di questi lavori è ricco il nostro Museo, ma anch’essi si vorrebbero indicati con

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bel colore tanto adoperato nei freschi, e che dicono anch’oggi da lui il verde terreni.

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novembre 1812), compie la triade de’ buoni pittori lucchesi del secolo XVIII. Fatti anch’esso in Roma gli studj, vi ebbe fiorita scuola fino al 1802, nel

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VALENTINO BALDI di Pistoja (n. 1744, m. 22 ottobre 1816) fu anch’esso pittore di prospettive e d’ornati, ed ebbe rinomanza nel colorire grottesche

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: Le regole pratiche di prospettiva per i giovani figuristi, impresso in Firenze; e LUIGI CATANI (n. 1762, m. 12 ottobre 1840) frescante anch’esso tra i

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sante. Pure anch’esso dovè pagare il tributo all’età, e fece di principio coi soliti metodi le solite mitologie, come in quel grandioso sfondo in una

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Berlino il 19 dicembre 1813) venne anch’esso fanciullo in Firenze e attese all’arte col fratello Cesare, ma per molto diversa via. La sua prima opera

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benché sia un composto di calce, anch’oggi dura saldissima. Vero è che ambedue queste opere non sono fattura di toscani, dovendosi la prima all

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, disegnò anch’esso e incise assai bene a bulino. Stette prima molto tempo in Parigi, e poi tornato in patria successe al padre nell’insegnamento; ma

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